martedì 31 maggio 2011

Quando fuori piove

Copyright: Lee Price


Una domenica pomeriggio, fuori piove o fa troppo caldo e un desiderio irrefrenabile di mangiare qualcosa di buono. Una "schifezza" che però, gnam, in questo momento ci vuole proprio. Succede.
Magari riempio la vasca e mentre l'acqua scorre preparo stuzzichini, sandwich con tanta mayonese, formaggi, salamini, gelato, patatine... Scendo nell'acqua calda e scorpaccio tutto. Un raptus di gola. 
Se l'acqua mi stufa mi do un'asciugata veloce e mi butto sul letto, forse accendo la tv e affondo il cucchiaio nel gelato alla crema.
Non per depressione né per malattia, solo relax e voglia di stare in pace con me stessa. 
Poi forse starò male, mi verrà mal di pancia. Oddio forse sto mischiando troppo. 
Mmmm... questo gelato è buonissimo!
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martedì 17 maggio 2011

L'esperienza insegna

Marguerite Patten


Se mia nonna fosse ancora viva, probabilmente ora, preparandomi le polpette "cace e ove", mi direbbe che è imperdonabile cucinare e mangiare male al giorno d'oggi con tutta l'abbondanza di buon cibo che abbiamo a disposizione. Ed è più o meno quello che Marguerite Patten, 95 anni, ha raccontato a Natalie Whittle del Financial Times. 
La Patten è autrice di 170 libri di cucina (tra i quali anche la storia della cucina inglese). Durante la seconda guerra mondiale ha lavorato per il Ministry of Food inglese anche per aiutare le persone a razionare il cibo ed è stata insignita di una delle più alte onorificenze della corona britannica. Insomma una saggia nonnina, che prepara ottimi manicaretti, che ci racconta storie di altri tempi e che può insegnarci ancora molto, non solo in cucina.



lunedì 16 maggio 2011

Un pizzico di sale



Aggiustare di sale una pietanza non è cosa facile. Se poi si tratta di scegliere anche tra tanti tipi di sale, può diventare un'arte. 
Come su una tavolozza c'è da scegliere la tonalità giusta: dal nero corvino del Kilauea Onyx (Hawaii) al rosso ocra del Molokai Red (Hawaii), dai rosa del Pink Himalayan (Pakistan) e del Andes Mountain Rose (Bolivia) ai bianchissimi Maldon (Inghilterra) e Bali Kechil (Bali). Non solo diverse sfumature di colore ma anche differenti forme e consistenze.
Ma cambia davvero anche il gusto? Occorre un palato sopraffino per accorgersi delle differenze?
Alla fine dello scorso anno, Stephenie L. Drake e MaryAnne Drake, della North Carolina State University, hanno pubblicato sul Journal of Sensory Studies una ricerca su 38 tipi diversi di sale. Dopo averne analizzato la composizione chimica, sono passate all’assaggio. Hanno scoperto che i vari sali hanno sapori differenti anche quando presentano la stessa concentrazione di sodio. Inoltre, molti dei sali, inclusi quelli più raffinati, sono leggermente astringenti e molti di quelli non raffinati hanno un odore metallico. In generale hanno delineato 10 gusti e odori diversi, molti meno di quelli celebrati dagli specialisti del sale. Occorre un palato molto sensibile per distinguere il tipo di sale utilizzato nella preparazione di un cibo. Tuttavia, considerando quanti sali madre natura ci ha messo a disposizione, perché non esplorarli?
Qualche controindicazione (a parte l’ipertensione)? Il prezzo, non sempre basso.
Certo è che il sale, se usato nella giusta misura, può esaltare il sapore dei piatti aiutandoli a sprigionare le molecole volatili per appagare naso e palato.

Per saperne di più: 

venerdì 6 maggio 2011

Arte e scienza in cucina

Se volete far godere occhi e palato, e avete 500 euro da spendere date un’occhiata a
Modernist Cuisine: The Art and Science of Cooking.

Nathan Myhrvold, Chris Young, e Maxime Bilet, in questi sei volumi (2400 pagine), hanno illustrato con un’ispirazione scientifica le tecniche per la preparazione dei cibi. 
Con uno staff di 20 persone hanno dato vita a sapori e consistenze inedite utilizzando strumenti e ingredienti nuovi per reinventare la cucina. 













Sorprendente anche il lavoro fotografico. Istruzioni illustrate, diagrammi e migliaia di fotografie che con tecniche innovative riescono a condurre il lettore all’interno del cibo stesso. 
Un libro da mangiar con gli occhi.


modernistcuisine.com

www.newyorker.com 

Vip ai fornelli

Se non hai scritto o almeno curato un libro di ricette non sei davvero famoso.
Starlette di casa nostra e d'oltralpe si cimentano, chi con più successo di vendite, chi meno, in libri di ricette o consigli culinari. Magri e cicciottelli, attori, sportivi, addirittura personaggi dei nostri fumetti preferiti: tutti accomunati dal piacere per la tavola. O dal business culinar-editoriale?
Comunque, seppur ci sia una certa somiglianza, Miss Piggy batte la Clerici cinque a zero!

espresso.repubblica.it