mercoledì 29 febbraio 2012

Pranzo su Marte





Secondo un recente studio, gli astronauti in orbita desiderano mangiare cibi che con i piedi a terra non li attirano o addirittura non gli piacciono affatto. Amano soprattutto sapori acidi e dolci e mostrano una particolare preferenza per il piccante. Ma perché? La cosa mi ha incuriosito non poco. Le spiegazioni sono diverse ma quella che più mi ha divertito è quella sull'effetto Charlie Brown. Che c'entra il mitico Charlie con lo spazio e il peperoncino? In effetti più che altro c'entra la sua simpatica e inconfondibile testa rotonda. Mi spiego. Quando siamo sulla terra protetti dalla forza di gravità i nostri fluidi corporei tendono al basso, verso i nostri piedi. Ma quando siamo nello spazio, i liquidi corporei viaggiano anche verso l'alto andando a finire pure nella nostra testa che di riflesso si riempie e diventa più tondeggiante proprio come quella dell'amico Charlie. Tutto questo ci fa sentire un po' intasati come se affetti da raffreddore e ci fa di conseguenza perdere il senso dell'olfatto. Bere una tazzina di caffè privata del suo aroma è come ingurgitare cicuta. È a questo punto che un po' di peperoncino ci sta come il cacio sui maccheroni o meglio, quella goccia di tabasco ci aiuta a sturare un attimo i sensi. La NASA ha commissionato uno studio per capire meglio come si modificano realmente i gusti degli astronauti e quali mix  culinari insospettati potrebbero riscuotere successo in un banchetto spaziale. Per partecipare alla squadra degli sperimentatori basta avere un paio di lauree giuste e inviare il cv entro oggi. Buona fortuna!


pcmag.com

npr.org/blogs

mercoledì 15 febbraio 2012

Vegetariani fuori moda?

© New Yorker



È da un po’ che mi capita di leggere articoli che descrivono un nuovo trend. Pare che molti vegetariani e vegani tornino a mangiare carne. Se, inizialmente, la loro è una scelta dovuta perché lamentano problemi di salute, diventa ben presto una seria presa di coscienza. Perché non mangiare carne prodotta da piccoli allevatori in fattorie dove gli animali crescono con un’alimentazione sana e naturale? Forse così si può contribuire allo sviluppo di un mercato alimentare meno globalizzato e più attento al bene del pianeta e a chi lo abita. Alcuni vegetariani non solo tornano a mangiare carne ma si dedicano attivamente alla caccia. È una questione di consapevolezza e responsabilità, dicono. Guardare in faccia il cervo che poi mangerai ti aiuta a mantenere un contatto con la realtà, ad avere coscienza di ciò che stai facendo e di ciò che mangerai. Altro che crocchette di pollo fritto!


© New Yorker


mercoledì 8 febbraio 2012

Giochi da tavolo



Sicuramente a molti è capitato mentre sono a cena da amici e chiacchierano amabilmente sorseggiando del buon vino, di giocherellare con il tappo della bottiglia appena stappata che è rimasto sul tavolo. Da quando ho smesso di fumare, a tavola finito di mangiare, cerco spesso un modo per tenere occupate anche le mani. Ho torturato generazioni di tovaglioli, plisettato tovaglie di ogni fantasia e consistenza, realizzato opere d’arte con la mollica, origami con la buccia d’arancia…
Per me il kit decora tappo inventato dal designer Oded Friedland sarebbe un regalo perfetto. Se accompagnato da una bottiglia di buon vino, naturalmente.



venerdì 3 febbraio 2012

Be wonderful and wise




I prodotti light fanno subito tristezza. Se quella davanti a te al supermercato sta sistemando sul rullo della cassa pile di yogurt o philadelphia light tu pensi subito: “è a dieta o fa finta di esserlo e vuole trangugiare porcherie di ogni tipo ma sentirsi meno in colpa.” 
Insomma sembra un po’ da sfigati comprare prodotti “leggeri” che di leggero, però, non hanno nulla. Dev’essere quello che hanno pensato anche i creativi che hanno curato la campagna del nuovo burro Lurpak lightest (nientemeno!). Alla faccia della ciccia che ti ride in faccia tu rispondi con cascate di burro su piatti coloratissimi. Non solo non ti senti in colpa ma ti viene voglia di leccare pure la vaschetta.